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Pubblicata il 21/06/2005

nelle frange sottili e più nascoste
dell'amore che vien tradito giovane
s'annida l'anima perversa nel possesso,
che come ragno dalle lunghe dita,
se stessa s'accarezza, in onanica finzione

mentre dietro il sipario s'appara sceneggiata,
e felici ridon tutte quante mascherine,
non io, non io, starnazzano, van pigolando allegre,
eppur le prende il fascino, a quelle paperelle,
e tutte strozza prima o poi, fremente

23/07/03
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il ragno dalle zampe lunghe:
gnam!
:-)

ciao jack, scusa la battutaccia ridicola e ridanciana.
lasciamela passare, dopo averti detto che anche questa è splendida poesia/metafora.
ciao
pat.

il 21/06/2005 alle 10:34