Tenebra e luce
Un’atra notte sospira
di venti nostalgici,
con la Luna che sul mare
si ammira bella
di una sua desolazione.
Si increspano dolcemente
le onde, fuggono segrete
gli sguardi di una Venere
che ferisce con la sua seduzione…
traditrice nella quiete.
Canto i riflessi delle nubi nere
che passarono senza
lasciar cadere pioggia,
eclissi di un mistero
eternamente geloso di se stesso.
D’amore non parla quest’oscuristero.
Un’altra perla si dispera
per placare i tormenti
lucenti dell’Aurora che piange.
Sarà di nuovo sera? Forse,
ma senza domani.
Si sciolgono gli ultimi inganni,
volano sulle rive con i sogni,
perdendosi in affanni
naufraghi anelanti al reale.
Un perfido addio nel Sole.
Di perdute passioni non parla questa luce
Canto i riflessi delle nubi nere
che vagarono senza
consolare le sabbie aride,
nella fredda rivelazione di un fato
sempre in un eterno segreto malcelato