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Utente eliminato
Pubblicata il 20/06/2005
Forse faccio parte del tuo fegato
o forse del cervello
oppure, chissà, dell’unghia
del tuo alluce sinistro
che non riesco a percepire
nella sua estensione,
relegata come sono
nelle dimensioni
infinitamente piccole
dell’universo immenso
che compone il tuo corpo illimitato.

Sono neutrone o protone, forse...

è già tanto che riesca ad orientarmi
nella particella minuscola
che contiene me e gli altri
miei piccoli simili compagni,
ma oltre ad essi la mia vista è impotente:
oltre la linea d’orizzonte mutevole
solo buio feroce e profondo,
abitato dalle mie insuperabili paure;
qualche lampo violetto
di sconosciuta natura,
il brillio eternamente statico
di cellule infinitamente distanti
e poi il caldo luminoso
di quella più vicina:
tutto qui il mio esistere, ed è poco
per conoscerti perfettamente
oltre l’intuizione che di te possiedo.

Inchiodata su questo piccolo ring
mi sfuggono i tuoi contorni
la tua essenza, la tua grandezza,
i tuoi segnali intermittenti.

Ma bastano poche indicazioni
per saperti immenso.
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