PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 20/06/2005
Mi sento come un elefante
Di cristallo… sgraziato
Con le mie stupide idee
Il mio indecente fare,
con la mia alta inutile
presunzione…montagna
di vetro sottile…sto
per cadere…sentirò lo stridio
di me stesso sulla terra
… mille piccoli cocci…
nulla rimarrà, nulla…
ancora una volta avrò
il privilegio di saggiare
un sottile sapore d'insoddisfazione.

Mi sento come una gazza ladra
Con il cuore di un leoncino
E gli occhi graffiati dal sole,
costretto a rubare la bellezza
degli altri perché bellezza
non possiedo, con il petto
pieno solo di vento
perché altro non può
contenere il mio sterno
e con la consapevolezza
di chi non sa ancora
se riesce a vedere ciò
che non si vede o
non vede ciò che
invece è palesemente visibile

Mi sento grosso luccio
Lanciato a tutta vita
Nel liquido denso
Dei miei desideri,
come giraffa indispettita
dalla sua altezza
dal suo terribile collo,
sempre ad un passo da
quel cielo che non
riesce mai a raccogliere;
tanto vicino…eppur
così immensamente lontano…

Mi sento tanto uomo,
con le spalle piene
d’imperfezione,
e le mani stanche
di sudore…
la mia ambizione
supera di gran lunga
la mia persona,
la mia volontà
è fervida eppure ancora
una volta mi spingo
oltre ogni pretesa
oltre me stesso,
ma non riesco a cogliere
nulla, sempre ad un
passo dalla felicità,
mi allungo meglio
che posso eppure il
peso della sconfitta
è più grave poiché
ogni cosa che sfugge
è a un palmo da me,
un palmo così
irraggiungibile così interminabile
da pesare come l’eterno!
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E' maledettamente triste ma allo stesso tempo mette a nudo la tua grande verve di poeta.
Mi ricordi il grande Gaber.
Bravo devils.
Fiore

il 20/06/2005 alle 23:25