Ho lustrato le scarpe
sistemato i capelli
un rossetto tenue
che non turba
gli occhi
stanchi
il viso disteso
mare liscio tra le rughe
piccole onde i sorrisi disperati
ad invogliare tutto il tempo
che non è
non c’è
le mani appoggiano
le mani
sul ventre piatto e fermo
ed il respiro
disteso
si difende
consumando
aria
le gambe lunghe
gazzelle distanti
di notti strappate
anche al ricordo
ora si mostrano
pietre
incastonate ad uno scheletro
impigliato
fondo
dai piedi
il passo non fatto
tallone e pianta
inutile spazio tra le orme
movimento spento
incolmabile
vuoto
sdraiata sui sogni
muoio finalmente
morta
a chiedere testimonianza
le ombre rubano nuvole
al mio ultimo cielo