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Pubblicata il 17/06/2005
Dal loro dormiente giorno
come lingue di un cocente forno
il male ha sciolto le sue spire
per ogni terra asservire,
come uno scudo s'innalza il bene
ma appena iniziate sono le sue pene.

Ma ora la promessa violata
fa esplodere la rabbia lungamente celata
la principessa della vita la fonte
adagiata è morente sull'oscuro monte
tra le spire perita
nel buio sfiorita.

Alle parole della lucente fanciulla drago
alte si ergono le voci nella conca del lago
attoniti rimangono i draghi al pensiero
di rovina così fortemente foriero
ma tra il pianto gemente
una voce si erge potente.

Da un drago dal manto ramato
ora un grande quesito è sollevato
se della pricipessa la vita
ora dal male è stata carpita
come può ancora la loro gente
non trovarsi a terra morente?

Si ode una vocina di diamante
della giovane ancora umana nel sembiante
timidamente tintinna paurosa
simile ad acqua di rosa:
"la speigazione io posso dare
del perchè il bene tuttora non scompare".

Ogni drago ora in umano trasformato
attorno a lei lentamente si è posizionato
per meglio poter capire
ciò che la giovane intende discoprire
e nei loro cuori per un momento
la speranza ha preso il sopravvento.

Con i lucenti capelli d'argento
che lentamente ondeggiano nel vento
la fancuilla accenna un sorriso
che per un attimo le illumina il viso
"non ancora dobbiamo disperare
forse il mondo in tempo siamo per salvare".



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