Imprecando,
balzo fuori dall’illusione,
e rincorro immagini
scivolando nel nostro sudore,
ma i battenti son già chiusi.
Tutto si è dileguato ormai
oltre il vetro della realtà.
Il mio corpo è ancora fremente,
pervaso da carezze audaci,
posseduto da labbra voraci,
nell’aria il profumo della rugiada,
l’eco prepotente degli orgasmi
s’affievolisce piano,
lasciando spazio al silenzio.
Non mi resta nient’altro
se non cullarmi nella speranza
di altre notti da sogno
che riempiano le mie mani
ora vuote della tua pelle,
di attimi da consegnare all’alba,
in un cielo che non vuol vedere
il bisogno mio di sognare.
Saby 2004