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Pubblicata il 15/06/2005
Incubo

Nel buio delle tenebre
esseri contorti
mi prendevano per mano
lacerandomi il petto.

Ho chiesto aiuto
gridando più forte
ai bordi di una via
nessuno mi sentiva.

Da un teschio uscivano
serpi avvelenate
surreali esalazioni
di fetida presenza.

Ombravano coscienza
a semi senza linfa
che davano radici
a rami senza stelo.

Corri tempo corri
non ti fermare
la tetra notte va a finire
petali di rose
sparsi per il cielo
danno odore
al risveglio dell'amore.
Il poeta narratore.
detto freccia

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mare del tempo che porti ad approdare su spiagge d'amore..ciao luce..di forte impatto..

il 16/06/2005 alle 10:10

CIAO Nataria si un incubo che finisce con l'amore .
un abbraccio freccia

il 16/06/2005 alle 11:55

incobi che si trasformano in gioie la dove arriva il mare per poi sognare d'amore
ciao luce un abbraccio.

il 16/06/2005 alle 11:57

Gli incubi sono molto brutti Freccia ti capisco.
A volte cerco, quando mi capita di averne, di dare un senso a loro. Sono forse le nostre paure, le nostre angosce, che si affacciano nella mente, turbando il nostro riposo?
Non lo so.
E' molto bella l'incitazione che dai al tempo.
Bravo Freccia.
Baci
M.teresa

il 16/06/2005 alle 18:54

Si Teresa e come dici :il canto poetico è pure questo,le ispirazioni nascono è io le raccolgo,sviluppandole in poetica la dove come tu sai si esprime il nostro essere ,sei comunque troppo dolce e ti abbraccio freccio

il 16/06/2005 alle 21:20