Ti capita a volte di non andarci mai, a dormire.
Non accade spesso di vederti steso sul letto a fissare il soffitto senza un valido motivo.
Eppure, mio caro, ti piacerebbe forse sapere che non hai bisogno di nessun valido motivo.
Che una ragione valida è la peggiore minaccia e il più pericoloso punto di partenza.
Che la strada che fai è piena di terribili e ragionevoli scuse.
Ti sembra a volte di doverci andare per forza, a casa.
Si può in effetti dire che ti sei convinto di dover andare sino in fondo alle cose, e di non aver tempo di fermarti a capire che diamine stai facendo.
Ebbene, caro mio, dovresti forse sapere che la poltrona del tuo salotto non è mai stata così sola come ora.
Che le persone che vivono con te non hanno vergogna a pensare spesso di odiarti.
Che la tua stanza si ricorda di un tempo in cui eravate felici insieme, ma ha il dubbio che facessi finta.
Ti diverti a volte a scrivere di quello che immagini.
Avevi giurati a te stesso che almeno una pagina al giorno, almeno quella l’avresti finita.
Ma i mesi passano, e le notti se ne vanno, e i giuramenti di scrittore si mettono a ridere di fronte alle montagne di fogli bianchi.
Ma sono risate amare, caro mio. Sono risate di scherno.
E tu nemmeno te ne accorgi.