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Pubblicata il 09/06/2005

ci prese tutta nel profondo questa noia,
scavò la galleria del mestier suo con i silenzi,
e un giorno emerse come talpa sonnacchiosa
che sbatte l'occhi crudi al sole, a primavera

avvinti dalla noia ci rotolammo inquieti,
nell'agonia che ogni distacco affligge
noia sudata, derelitta, mai aspra e mai bruciante,
d'ultimo letto figlia di passione

ci colse mezzo addormentati questa noia,
di me, di te, di noi, e dopo d'ogni cosa,
piagata figlia di troppo desiderio
bruciante "romance" di lungosenna

di notte generata, nel giorno consumata,
di sguardi attenta, essa era pigra,
di niun pensier vestita e spesso altera

così per farti divertire in tre mi spezzo
e dopo con sveltezza mi rassetto

per esser pronto a baciar la sorte di bel nuovo
nella noia mortale di questo amor finito

14/11/03
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