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Pubblicata il 12/05/2005
Frange sfilacciate
del vestito terrestre
amate schiume d'onde
nella notte
lo sguardo primordiale
infortunato
dalla rena calibra
in dimensioni astratte
e porto loro questa vita
rotolando anch'essa, madrepora di sangue,
spiaggiato convoglio.

Le stelle guardano
da buchi, imprigionate
a dover brillare creature
che nell'ombra attendono,
come quel frattale
di mani in clessidra
tra svogliati granelli di spazio
nella prima pioggia
d'un viso che non trova pace.

Quasi notte
quasi immoti i respiri
sembrano invocazioni
dentro un lume asfissiato
farsi, in cassa armonica, morte
quando poi m'incammino al ritorno
tra fili d'ombre
in croce d'arti
semoventi.
Non mi compiango!
In battigia desolata,
nella risacca di lame
tra Don Chisciotte e Lancillotto.


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che tristi pensieri amico caro..in riva al mare..la notte, le stelle, il rumore della risacca dovrebbero convogliare pensieri dolci e lievi..via quelle immagini di paure..gettale lontane , rimbalzando per te in stralci di sole..
:-)

il 12/05/2005 alle 18:39

mi riesce difficile dimenticare tutte queste difficoltà che mi circondano e far finta che tutta vada bene. E' più si fa spazio una stanchezza dell'essere. Tu sai quello che voglio dire. Tante volte provo a non farci caso ma l'energia si dissipa ugualmente. Con questo non voglio sminuire le bellezze che vedo nella natura, anzi, credo siano tra le uniche a rincuorarmi con costanza e fedeltà. A me gira così, probabilmente da qualche parte devo aver commesso degli errori non irrilevanti. Le tue parole di conforto, comunque, sono più di quei "stralci di sole" e ti ringrazio. Ciao

Valter

il 13/05/2005 alle 08:31

composizione complessa, architettonica, ricca di riferimenti, suggestiva...

il 13/05/2005 alle 08:33

grazie del bel commento, in effetti molte volte cerco queste strutture per esprimermi.

ciao

Valter

il 13/05/2005 alle 11:59

chi non commette errori, amico?
non è di questo che dobbiamo preoccuparci quando i abbiamo riconosciuti...
:-)

il 17/05/2005 alle 17:45