PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 24/03/2002
S’er sole bbono che te st’accanto,
te dicesse che sei bella,
io nun posso lassà perdè
de cantattè 'sta storiella.

Er giorno bbono
te regala tanta gioia
pe’ svejatte senza
‘na lacrima e senza noja.

E se dietro quella porta
c'aritrovi un ber fiore,
guardalo e ammiralo
nun te svejerà più er dolore.

Dalla sera ar mattino,
piccola gioia mia,
io raccojo li' petali der giardino
pe' fatte compagnia

E allora accetta l'amore mio,
pijalo e conservalo co' tutto er calore,
perché stà solo qua dentro,
sta dentro ar core.
  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (1 voti)

La scrissi molto tempo fa e non credo di scriverne altre.
E' molto difficile scrivere in dialetto e farne capire i concetti principali.

E se devo dirti la verità questa, poi,
non è che mi piaccia molto...
Ma anche una ciambella senza buco non deve esser rinnegata...
giusto???

Un bacio Ale...a presto

Marco

il 25/03/2002 alle 09:28

Molto fresca e piacevole. Una bella carezza d'amore "de Roma". Mi ha fatto venire in mente una cosa, sempre in dialetto romanesco, che scrissi diversi anni fa. Credo l'unica, o una delle rare, che ho fatto. Il soggetto è straordinariamente simile, anche nel titolo, se non ricordo male. La manderò sul sito domani, se la ritrovo. Magari poi ne riparliamo.
Ciao. Massimo.

il 25/03/2002 alle 10:11

Ok, Max...
a presto!!
E grazie...

Ciao
Marco

il 25/03/2002 alle 12:43

M'era sfuggita, Pirata, ma ieri ho avuto una giornata campale.
Mi piace il fiore dietro la porta.

Luigi

il 25/03/2002 alle 14:21

Ahiahiahiiiiiiii...caro Luigi,
sono le troppe "marce"...

Ahahahha
Ciao Caro Luigi,
e grazie!

;-))))))))
M'

il 25/03/2002 alle 16:41

Macchè, la marcia è andata ottimamente col vento che spazzava e i fiocchi di neve.
Troppe poesie in troppi posti, seguirli tutti è faticoso !!!

il 25/03/2002 alle 23:19