PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 07/05/2005
La notte si concede al tempo
Desideroso di appartenere
Alle anime dannate
Ladre del notturno silenzio…
Gli occhi si concedono scambi
Di leggiadri sguardi che si intrecciano
Creando sotterfugi perenni,
mentre ciò che attente l’anima
è l’urlo del possente orgasmo.
Gemiti, sussulti…e laggiù lontano
Nella foresta dei desideri
Il rimbombo dei sensi, l’umido dei bollenti umori
A sgorgare dal ruscello delle rosse labbra
Ad accarezzare i seni di Lei, a scalfire
Sul suo volto la fatale delizia…
Nell’eterno, padrone di noi Amanti
Solo specchi di cristallo a ricreare soffici ricordi,
a specchiare noi, a creare ossessioni
che travolgono la vita sospesa
tra paradiso e inferno.
Ricreo l’immagine sublime che il padrone esige.
La Santa Maledetta Donna inginocchiata a donare
Il suo sangue a chi si inginocchierà ai suoi polsi,
a cibarsi di lei ceduta alla dissacrata terra che la
invoca nelle notti di fuoco
senza ansimi, senza sussulti…

Cessa, forse, il tempo della passione ma
Nell’anfratto di un cuore stanco
Senza respiro, senza forza, senza vita
Si sogna ancora la liberazione…
Mentre lo spirito abbandona la terra mortale,
invocando il peccato, il regno dei peccatori…
io sospesa ai confini dell’inferno,
la mia esistenza, la mia pungente anima,
e tutto ciò che scotta della mia carne,
ridotta a brandelli che raccolgono
le preghiere dei credenti in Dio,
perché nulla resta di una dimensione assente…
Mi stringono le urla strozzate
Nel freddo buio che l’attimo gelido,
la morte del soffio vitale
ruberà al mio mondo…
padrona dei desideri,
ossessione dei sogni,
maledetta vergine,
porterò con me il frutto del peccato…
  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (1 voti)