Pallida Luna
Il tuo candor
Rasenta il mio
Ché da tempo un poco
Me feci par tuo
Nauta sconsolato errante.
Come te,
Che ferma
A rimirar distante
E mai non congiungi
A questa terra soave
Così son io
Che mai non riporto
A queste membra stanche
Di quel tenero bacio
L’impronta
E sempre, di lontano,
Osservo l’amore fuggire.
Come imperator d’armata nefanda
Vagheggiar di poter nel mondo
Così, son io,
Possente del nulla
Voler conquistare
Quell’anima gentile e pura
Senza l’arme che a lei si addice.
Così, con mani nude
M’appresto e lei,
Già noto,
Rifugge
E quieta va per altro lido
Ch’anco il nome a me
È cosa oscura
Coraggio,
Forse un po’ sarà per te
Coraggio
Non morire