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Pubblicata il 29/04/2005
Pallida Luna
Il tuo candor
Rasenta il mio
Ché da tempo un poco
Me feci par tuo
Nauta sconsolato errante.

Come te,
Che ferma
A rimirar distante
E mai non congiungi
A questa terra soave
Così son io
Che mai non riporto
A queste membra stanche
Di quel tenero bacio
L’impronta
E sempre, di lontano,
Osservo l’amore fuggire.

Come imperator d’armata nefanda
Vagheggiar di poter nel mondo
Così, son io,
Possente del nulla
Voler conquistare
Quell’anima gentile e pura
Senza l’arme che a lei si addice.
Così, con mani nude
M’appresto e lei,
Già noto,
Rifugge
E quieta va per altro lido
Ch’anco il nome a me
È cosa oscura

Coraggio,
Forse un po’ sarà per te
Coraggio
Non morire
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ogni canto dedicato alla mia dolce Musa m'incuriosisce e m'intenerisce..bello il tuo un pò classicheggiante..
piacere di averti conosciuto
Luna

il 29/04/2005 alle 12:09

bella dolce e passionale! bella!

il 12/06/2006 alle 16:58

Forse troppo lenta, ma a parer mio forte!

il 29/10/2006 alle 16:57