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Pubblicata il 28/04/2005


La veste di quell'alba era azzurra
e una foglia senza linfa si staccò dall'albero
si posò su di un letto in una stanza
dove s'era compiuta la vita.


*** ***


Il sonno t'aveva condotto oltre
tant'è che quasi affiorava un sorriso
sulle tue labbra ancora rosse
era come se avessi abbandonato il tuo corpo
per andare a nascere altrove
Come un feto che dorme e cambia placenta
E fu in quel momento che capii d'essere sulla soglia
di qualcosa di superiore alla mente
che non ci è dovuto capire fino in fondo
Ero sulla soglia bivalente
della certezza assoluta della vita e della morte
e dell'incertezza altrettanto assoluta
dell'anima e della fede
Quella volta la morte fu pietosa
non ti spaventò né per te fu dolorosa
Anch'io morii ma rimasi
finché smisi di farmi domande
cambiai le lenzuola e non ebbi paura
di vestirmi anch'io di azzurro.


OLIMPIA
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grazie Sera.

Olimpia

il 29/04/2005 alle 10:34

emozionante...

il 29/04/2005 alle 17:18