Profondità dipinta di blu
si cela in questo mio essere
solo.
Aggrappato al suolo
come radici d’albero,
con le unghie
cerco di non volare via
adagiando i miei occhi oltre le nubi
che vanno scivolando
sulle acque.
Sofferta musica
trasuda da uno spartito
è il palpito del mio cuore
che mi avvolge,
che carezza i miei respiri
a sfuggire il presente.
Se chiudo un attimo
occhi ammaliati dal buio
posso ancora incontrare
il tuo sguardo amico,
dolcezza e intensità
che sfiorano la mia mano
come a volermi trascinare con se’
nell’azzurrità del proprio mondo
inabissato nell’eternità di un orizzonte
a fondersi tra cielo e mare.
Leggera farfalla ti seguo
o almeno farlo vorrei
ma purtroppo sono
soltanto immobile statua
imprigionata
nel fluire del tempo,
che pian piano
va sgretolandosi
come castello di sabbia
abbracciato dal vento.
E mi illudo
una volta ancora
di poter indossare
candore d’ali
o di potermi sommergere
con e entro te
in un universo
forse un po’ anche mio,
forse un po’ anche nostro,
piccolo delfino.