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Pubblicata il 22/03/2002
Ricordo perfettamente il suo sorriso.
Quando rideva i suoi occhi si trasformavano in due stelle
e il suo viso non era più umano, ma assumeva contorni angelici,
eterei.
Sembrava quasi che un raggio di luce divina scendesse dal cielo
per illuminare ciò che non poteva rimanere al buio,
quasi come se anche Dio si rendesse conto
di quanto quel ragazzo fosse speciale
e volesse in qualche modo renderlo ancora più speciale.
Quando rideva la sua anima si faceva trasparente
e non riusciva più a nascondere la sua perversa innocenza,
all’improvviso lasciava cadere ogni barriera
ed appariva per quello che era: un angelo.
Così io mi ritrovavo ad ammirare la sua celestiale bellezza,
stordita e confusa da tanta felicità,
in preda ad una gioia mai provata,
serena come non mai.
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