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Pubblicata il 24/04/2005
così... semplicemente, lo sfacelo dei miei possedimenti terracquei all'ora terza della notte



Guarda questa vigna sorretta
dalle litanie dei pampini:
pregano indulgenza
per la morte della madre:

cadrà a colpi di spada
e tutti i fiumi e i rivoli
saranno pieni
di vino e pergamene.

E tu, succhi al mio seno
l'agonia del nettare:

l'amore vive nell'abbandono.

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ottime le metafore che danno piacevoli immagini..
un abbraccio ...freccia

il 24/04/2005 alle 11:17

succhia il dolce nettare alla madre
per sopravvivere i momenti bui della vita..
dopo la sua morte...
roberto

il 24/04/2005 alle 18:30

Una lettura esoterica, la rende affascinante:
Una venerea...banale;
Una ermetica...più inteessante.
Sbaglio?
Un bacio
Er

il 24/04/2005 alle 19:18

Immagine di vigna (leggi vita) di sfinimento al dare fino all'agonia del nettare. Non credo questo brano possa ambire all'alta poesia, l'ho scritta alle 3 di notte in preda ai bilanci che non quadrano mai e alla consapevolezza del dare a senso unico. In ogni caso l'ho postata... fa sempre parte del mio modo di essere donna. Ti ringrazio freccia, un abbraccio a te!

il 24/04/2005 alle 20:46

Si, Roberto, i vampiri non muoino mai. Succhiano nettare color del vino anche alla propria madre, amante, compagna, amica... ma non per sopravvivere a momenti bui... lo fanno perchè la vigna è "grassa"... ti ringrazio del commento, un bacione

Donatella

il 24/04/2005 alle 20:49

Caro nemo il significato del lemma "esoterico" sta per tutto quello che esula dalle nostre conoscenze, esula in altre dimensioni. Si, la poesia, certa poesia è decisamente esoterica. Io, generalmente, in trasposizione fantastica, abbino la fantasia alla realtà di tutti giorni, al quotidiano insomma, filtrato anche attraverso il banale, il venereo perchè anche di questo siamo fatti. Dunque, non hai sbagliato nulla e ti ringrazio infinitamente per il commento. Ti abbraccio

Donatella

il 24/04/2005 alle 20:54

...esoterico non esula dalle mie conoscenze...
Buona notte
E

il 24/04/2005 alle 21:25

LA TUA POESIA RENDE VISIONE VERA, AUTENTICA, DI COSE CAMPESTRI. DI COSE CHE HANNO UN SAPORE DI ANTICO E PURE, DI PROFONDAMENTE SIGNIFICATIVO.

Guarda questa vigna sorretta
dalle litanie dei pampini:
pregano indulgenza
per la morte della madre:

IN QUESTI VERSI INIZIALI SI SCORGE L'INVITO ALLO SGUARDO. PER TE LA VISIONE DEL MOMENTO E' FONDAMENTALE, SOLENNE, RELIGIOSO ESEMPIO DI COGLIERE L'ESISTENZIALE. PERO' C'E' ANCHE IL SENSO DI BENEVOLENZA RELIGIOSA CHE TI E' STATO TRAMANDATO DAGLI AVI: TERMINI COME LITANIE, PREGANO, INDULGENZA, ESRIMONO APPIENO QUESTO TUO SENSO RELIGIOSO, QUESTO TUO RADICARE LA TUA POESIA LE TUA VITA, NEI VERSI PIENI DI RADICI PSICOLOGICHE.
cadrà a colpi di spada
e tutti i fiumi e i rivoli
saranno pieni
di vino e pergamene.

LA SEONDA PARTE, QUELLA CENTRALE, DESIGNA LA VIOLENZA CONTADINA O NATURALE, UN PROCEDIMENTO DI TRASFORMAZIONE. ANCHE QUI, E' PREGNO IL TUO PASSATO MONDO CONTADINO.
E tu, succhi al mio seno
l'agonia del nettare:

l'amore vive nell'abbandono.



L'ULTIMA PARTE E' PIENA ANCOR PIU' DI TE. DAL RACCONTO DEGLI AMBIENTI, DEL PARTICOLARE, RISALI A TE STESSA. DA UNA MEMORIA DEL TUO MONDO ARRIVI A UNA TUA MEMORIA PIU' INTIMA, SENTITA, PASSIONALE E DOLOROSA.
TU SUCCHI AL MIO SENO L'AGONIA DEL NETTARE, E' UN VERSO DI MERAVIGLIOSA BELLEZZA. L'AMORE VIVE NELL'ABBANDONO. COSI' E' VIVA E PRESENTE LA TUA DIMENSIONE DOLOROSA, FEMMINILE, INNOCENTEMENTE PASSIONALE. TU SEI FEMMINA E BASTA, IN UN SENTITO LIRICISMO D'ANIMA.

HAI ADESSO SFOGLIATO UN MATTINALE DI TUE MEMORIE...VERE E D'ANIMA COME TE.
GIUNGE UN AMORE DI DOLCE E APPASSIONATO, SANGUIGNO FERIRE A RIFERIRCI DELL'AVVENUTO MIRACOLO DELLA LIRICA ANIMA...

AMORE A TE FINO ALL'ETERNITA', DI UN GIORNO, DI UNA VITA...NELLA TUA ANIMA...AMORE A TE E AL TUO SENO POSSA BERE LA LUCE DELL'UOMO IL SUO NETTARE. IO BEVO E AMO LE TUE PAROLE. GIùGIù

il 25/04/2005 alle 18:01

Mamma mia giù giù, mi sono persa io con tutto il mio essere nel tuo commento. Hai analizzato il brano in maniera a dir poco da supercritico... un po' di parte eh? ;-) una gioia immensa si impadronisce di me quando ti leggo, sapere che ami le mie parole e le fai tue penso sia il massimo della gratificazione. Potrò mai contraccambiare? Non credo, mai riuscirei a scavare così profondamente, mai riuscirei a rendere vivo, reale un brano come tu riesci a fare. Grazie giù, giù... paroline banali ma se rivolte a te assumono sapore di vera infinita gratitudine! Un abbraccio allo stritolo.

Donatella

il 28/04/2005 alle 23:04