Ed ecco qui il due per uno.
Ebbro
Colori appesi ad un chiodo,
macchiano l’antica monotonia
d’un grigio sempre uguale.
Ombrelloni senza sole ,
funghi del cemento,
d’una piazza circondata
da strutture architettoniche ,
da sempre slavate
dagli spazi occlusi
delle carrozze senza cavalli.
Muto il Santo domina ,
senza parole,
su tutto ciò lo circonda.
Le parole non bastano più.
Ebbro di tristezza nei pensieri,
io vago in ciò ch’era ieri …
in sogni persi ma
sempre vigili attenti a te
ed agli eventi che ,
speranzosamente,
vorrebbero
portarti a me.
So dove sei,
con chi, che fai;
io ti sento …
come tu senti me;
lo dici sempre,
che mi senti;
mentre i lampioni,
rivolti al terreno,
piangono amare
lacrime d’umidità
nell’aria persa.
Ed io … lucemorta,
in loro m’identifico.
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Parte del nulla
Annichilito, svanito
Il futuro ammicca
a ciò che scritto è.
Ma senza un presente
che mai sarà.
Il futuro sa che
alcun spazio ha.
Esso giace sul cosmo suo
per un passato
or rovinato
che altri hanno boicottato;
mentre il presente,
prodotto del passato
al futuro moltiplicato,
non esiste più
ed è sempre, poiché
ogni prodotto per zero
equivale al niente.