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Pubblicata il 17/04/2005
ANCORA

C'é una relazione
tra il mio gelido niente
ed il mio triste nessuno,
C'é una causa latente
che mi porta a chiudere gli occhi
su ogni pianto confuso
a spiegare ali di carta ad ogni parola
che sprofonda soffocata dentro.
Quale? L'infinito.
Infinito é il mio cibarmi di dolore e pazienza.
Nel logorio di ogni utopia
non c'é felicità
che possa puramente afferrare...
...non c'é mai stata.
E' come un morboso farmi male,
é un circolo tortuoso incontrollabile,
monotonamente presente
che mi porta a dar ascolto al mio istinto
quale rinnegato traditore
della suo ateo possedimento.
Forse basterebbe che mi fermassi
nella guerra dell'adempiere
al mio inutile, denutrito
bisogno d'affetto.

Firenze 15/042005

federi'
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La tua poesia ha un notevole gusto estetico,eleganza e stile...con questa malinconia che ti accompagna...al tuo grande bisogno d'amore!.....
Con stima e simpatia Dory

il 26/04/2005 alle 10:51