Queste pareti sono la tua seta,
il velluto e la trama tra le dita,
sono il rifugio, la cella segreta,
dove l’anima mia trova la vita;
sono le mura del pianto nascosto,
del vagito che ti lacera il cuore,
questi cancelli di raso, che accosto,
sono il deliquio del varco in dolore,
il nascondiglio e lo scrigno che pregno,
la gabbia dove più uccelli di sogno
volano e covano avendo il bisogno.
Questa pelle sofferta è il mio muro,
per le mie rose è ritrovo sicuro
tra le affilate tue spine del regno.
(A Michael)