PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 20/03/2002
Distratto e quesi scivolando sul lucido pavimento mi muovevo nell'enorme edificio.
Come un automa progammato da sapienti mani avanzavo senza dover prestare attenzione ai corridoi, zigzaganti, sicuro di evitare le porte dei bagni sempre pericolosamente aperte.
La cravatta stringeva come a schiaffeggarmi nel vedermi in un mondo mio. La verità è che in quel momento pensavo al mio dolce Delfino.
Entrai nella porta del Gate che dava diretta e senza inutili fronzoli nella cabina passeggeri.
Salutai il mio secondo e le assistenti.
I Rolls Royce già vibravano timidi, appena percettibili dall'interno della macchina volante, come avessero paura che qualcuno potesse sgridarli per il baccano.
Tutte le spie erano a posto, bene.
La frequenza radio giusta.
Finito l'imbarco mi autorizzarono al rullaggio, pista 16 sinistra.
La pista di cortesia era trafficata da un MD-11 lento e tozzo.
Il suo enorme stabilizzatore formava a terra un'ombra che pareva uno squalo.
Giunto all'ultimo raccordo prese a correre all'impazzata che pareva non volesse fermarsi più, poi si levò in aria come una foglia in un giorno ventoso d'autunno.
Anche io arrivai col mio Boeing all'ultimo raccordo.
Mi autorizzarono al decollo.
Invasi la pista.
Fermai la macchina.
Azionai il freno alla massima tenuta.
I flap si posizionarono regolarmente sui 25 gradi, altrimenti quasto maledetto arriva in Danimarca via autostradale...........
Il trim è regolato per un rateo di salita di 15 gradi circa, pochi, ma Angelica mi avvisava durante il rullaggio che un passeggero stava male dalla paura.
Io amo i miei passeggeri, avrei fatto piano, come la carezza ad una persona amata.
Motori al 40% della potenza.
Luca, (Luchetto), guardava attento la strumentazione, come se da quello dipendava la fine della vita sulla Terra.
Stabile.
Motori all'80%.........-Luca?-..........-Stabile Comandante!-
Motori a piena potenza.
I freni gemettero e temevo si spaccassero mentre li rilasciavo con un movimento deciso della mano.
Ecco, ci siamo. Alzati e andiamo da Lei.
Raggiunta la velocità massima di indecisione guardai Luca e le sorrisi, come dire: -tutto OK, il decollo continua-.
150 miglia orarie, e oltre.
Velocità d'indecisione superata.
Tiro verso di me il volantino, l'aeroplanino stilizzato dell'orizzonte artificiale s'impenna di 15 gradi esatti.
Il tremolio delle ruote s'interruppe.
Il rateo era positivo.
Il passeggero, mi dissero poi, non smise per un attimo di guardare il motore di sinistra, come ad averci visto all'interno il Demonio.
Anche per quella volta andò tutto bene...........
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