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Pubblicata il 08/04/2005
Ispirata da una fotografia che ritrae i miei genitori nel giorno del loro matrimonio (anno 1928)


Lei è lì, con gli stivaletti che rallegrano
i piedi alla propria miseria.
L'abito tira sui petto, nel respiro ansioso
sbocciano roselline sgualcite dall'usura,
le narici dilatate fremono la penetrazione
della pura superficie.

Lui è lì, appena ombrato da un nero di baffetti,
la bocca semichiusa, la mano discreta
si accontenta di sfiorarla.

Il motivo si fonde e stride in cento strumenti,
esegue la propria parte e poi di nuovo
si sparpaglia in solennità liturgica
finchè arriva all'origine del mondo.

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mi è sembrata di averla sul mio schermo del pc, talmente è ben descritta.
come sempre, poesia autentica e d'autore/trice.
ciao donatella
un buon week end a te.
pat.

il 09/04/2005 alle 14:49

Arrivo con un attimo di ritardo per contraccambiare, spero ti sia comunque gradito l'augurio per una buonissima settimana! Grazie pat, mi confermi che sono riuscita nell'intento, commento che mi fa strafelice, l'intento era proprio quello di riuscire a far visualizzare le immagini. Bacioni.

Donatella

il 11/04/2005 alle 15:18