cammina sereno
senza fretta
verso la panchina del parco
sorride
forse a se stesso,
masticando l'ennesima sigaretta
amara
piu' in testa che nella gola
si siede
le mani sulle ginocchia
e lo sguardo
fisso verso il sole,
per cancellare il presente
bruciandolo nel suo bagliore
ora e' pronto
teso e colpevole,
le labbra secche
in attesa di quel desiderio
che le possa risvegliare
il rituale ha le sue regole
e non ha bisogno di guardarsi attorno
per vedere i suoi compagni,
ognuno comparsa consapevole
nella vita di ogni giorno
c'e' chi arriva qui dopo il lavoro
maniche di camicia in ogni stagione,
chi un lavoro non l'ha voluto aspettare
e non prova piu' a chiedersi il perche',
chi ha avuto troppo
senza sapere di non averlo meritato
e chi niente
sapendo di averlo meritato certamente
cercano il piacere
che e' il loro peggior dolore,
rubando immagini, sorrisi e voci
di magliette e pantaloncini
che corrono dietro ad un pallone
occhiali scuri
cappello calato in testa
o un quotidiano nazionale,
cosi provano a nascondere
dietro a sorrisi distratti
quella sensazione che sale
vorrebbero sesso
qualcuno s'inganna chiamandolo amore,
ma tutti sanno
di non averne mai conosciuto il sapore
ma lui e' diverso,
non ha bisogno di occhiali
ne cerca un contatto,
lui ruba innocenza strappandosi l'anima
questo e' il suo assurdo baratto