PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 31/03/2005
Cime innevate
immobili e senza voce
crescono deliranti
sotto pelle
i nei dell’insoddisfazione
nei silenzi interminabili
dei punti interrogativi.

Chiedo ma non ottengo risposta
per questi arcani
e contorti malesseri
che avvolgono come rovi taglienti
i fluttuanti pensieri.

Nudo come un pioppo invernale
elevo il grido dell’inerzia
per ritrovar tepore
nell’ampio vestibolo dell’anima.




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sempre sopra le righe il tuo poetare sofferto, la condizione dell'anima che si ritrova, s'inebria e affonda di domande, qualche certezza e tanta, tanta solitaria inquietudine per quello che non gli sembra vero. E' così Marco, la vita ha risorse che non trovano mai spiegazioni concrete tali da render l'uomo in pace.

un abbraccio
Valter

il 01/04/2005 alle 09:37

Visione sofferta ma rappresentata con delicatezza...Bravissimo come sempre.
Baci
MR

il 01/04/2005 alle 15:12

non si arrende, anzi ci vive in complicità, mia cara amica...
E' il totale abbandon all'inerzia....o all'ozio!
Un buon sorriso a te Serafina!
;-)
M'

il 01/04/2005 alle 20:38

di certo è il continuo chiedersi di questa inerzia nata a volte da stati di ansia e malinconia nonché di solitudine...
Soffro molto il cambiamento delle stagioni e soprattutto il periodo che va dall'inverno alla primavera mi coglie sempre impreparato al volgere del cielo verso il sole che in molte occasioni trovo nemico!
Un caro saluto amico Valter...e grazie per i tuoi graditissimi complimenti!
M'

il 01/04/2005 alle 20:42

sofferto è il chiedersi il perchè senza trovare sospirate risposte.
Grazie Maria Rosa...un bacio a te!
M'

il 01/04/2005 alle 20:43

lasciandosi andare all'inerzia si entra in un mondo spento e malinconico in cui, però, a volte mi ci trovo bene...
Ti voglio bene Ale...e ti ringrazio per avermi ascoltato...
M'

il 01/04/2005 alle 20:48