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Pubblicata il 17/03/2002
Ho lasciato le bianche autostrade
segnate da strisce parallele,
ho ascoltato le grida di uccelli d'inverno
soli e malinconici,
ho ammirato la grande torta di panna,
intatta, soffice e candida,
decorata da milioni di candeline spoglie,
addormentate e pronte al sole caldo di primavera.

Ho assaporato il suo gelido gusto
nei viaggi freddi tra montagne invecchiate,
dove il vento portava sapori e profumi
di baite soleggiate ed aromi di legna arsa.

Ho goduto della sua pace nascondendomi con
la passata passione,
mimetizzandomi in quell'accecante candore,
con cui mille volte ho camminato per mano.

Ho ascoltato lo scricchiolio che sotto
ai miei piedi prendeva la forma del mio esistere.
Guardare, ascoltare e mimetizzarsi
in quella natura in cui il trono è in mano
al re silenzio e alla sua consorte solitudine.
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E il pirata lasciò la nave nella rada
incamminandosi da solo verso alte vette
tranquillo camminò sulla sua strada
la spada in mano, pronto a tagliare a fette.
La neve alfin raggiunse vincendo la ragione
godette appieno di quella strana situazione,
ma lui da sempre rude uomo di mare
su una valanga rischiò di ... annegare !!!

Bentornato amico Marco

Luigi

il 17/03/2002 alle 18:57

Come un bimbo impertinente il mio ditino ha violato il candore di quella torta di panna e assaggiandola ho rubato il suo sapore per non dimenticare la bellezza di quei paesaggi incantevoli e incontaminati.
Grazie Alessandra,
un abbraccio.
(^___^)

M'

il 18/03/2002 alle 10:16

Dal vascello mio compagno
sono andato a cercar gloria
a sperar col cuore in mano
un riposo a me negato.
Ho trovato bianchi colli,
sui versanti lievi e molli,
ma valanghe in cui affogare
non ne ho viste,
ma ti pare????

Un salutONEEEEEEEEEEEEE..
caro Luigi, a presto!

;-)
Marco

il 18/03/2002 alle 11:42