PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 18/03/2005
Sono un ex morto di fame, e per necessità da un paio d'anni
faccio il mestiere d’accompagnatore.
La mia professione è un lavoro diverso da tutti gli altri
vengo pagato per una scopata, un mestiere difficile,
non c’è bisogno dell’intelligenza,
del senso dell’umorismo, o della conversazione,
bisogna essere speciali, avere l’aspetto giusto,
il modo di fare giusto
e soprattutto una questione di manico.
Le donne belle sono le più stronze,
sanno che schioccando le dita
l'uomo sbava ai loro piedi,
pretendono qualcosa di diverso,
schemi di risposta sessuale diversi.
Ti pagano solo per il gusto di dominarti.
“Ti ho comprato, sei merce acquistata”
Ma io non mi sento davvero comprato,
non fa niente se mi usano,
se mi tengono al guinzaglio come un cane,
se mi trattano come un oggetto
che può essere comprato,
scambiato gettato via
a secondo del capriccio del momento.
Me ne frego della morale
a ciascuno il suo ruolo,
mi guadagno da vivere
offrendo le mie prestazioni.
Ieri una stramba
ha voluto che la prendessi con violenza,
riempita di botte e di volgarità,
mentre la menavo cantava Pavarotti.
Non mi piace la violenza
di solito a queste donne dico di no,
ma se pagano bene, accetto.
Mi sento a tutti gli effetti un uomo d’affari
in questo mondo posso fare fortuna.
La mia inserzione dice:
“ Abruzzese single,
dotato, con lettino per massaggi disposto a viaggiare”.
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CIAO...SCO....
UN ABBRACCIO freccia.

il 18/03/2005 alle 20:50