m'incanta il rapporto che hai con Sorella Morte...pare quasi tu sia pronto a prenderla per mano, lasciando senza lacrime questo ballo incessante di colori e musiche che è la vita... e mentre leggevo i tuoi versi così sereni, così sicuri e consapevoli, attorno al mio cuore si è stretta una morsa di terrore, d'insicurezza, di disperazione: " e se dovessi morire domani?", mi sono chiesta. Come, Dio, come mai potrei sopportare questa notte, al pensiero che l'indomani ogni creatura godrà del nuovo sole del mattino, mentre io mi congedo da lui questa sera?! che un uccello canterà e io non potrò ascoltare la sua voce, che il fiume continuerà a scorrere, gli uomini ad amare, il vento a soffiare, le montagne ad essere calcate dal passo del viandante, gli occhi dei bambini a sgranarsi nel sorriso delle stelle, gli strumenti a creare melodie che mai più il mio orecchio ascolterà, gli alberi a proiettare la loro ombra, sempre più lunga verso il tramonto...pànta rèi...e tutto senza di me, senza che io possa più partecipare a questa danza di sensi, strappata ai ricordi di profumi e di corpi, di guizzi di luce e di sussurri...la disperazione è padrona del mio spirito, quando ascolto il "memento mori" che suggerisce la Terra...