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Pubblicata il 05/03/2005
Nelle mie polveri scavo
per cercare una ragione
della mia pira e prigione.

Del mio mondo cerco un avo
che si sia per nulla maledetto,
che abbia veleno nero in petto.

Nulla trovo in supefice
solo cenere al vento
e un perso accento.

Ascolto cosa mi dice
dell'aria il turbamento,
figlio del firmamento.

Solo parole lontane
di un bosco delirante,
spirito del cantante.

E sotto le penne corvine arcane,
ribolle l'anima viva inquieta
del caduto in terra ostile poeta.
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e così scavi nelle tue polveri, eh? meravigliosa l'immagine del turbamento come figlio del firmamento..mi vengono in mente certe notti d'estate, o altre in inverno buie come il fondo di un pozzo, in un rifugio ..e sentirsmi persa e stregata e posseduta segretamente agli altri da quel nero maculato..l'ultima strofa è meravigliosa..un piccolo riassunto..una piccola "biografia"? ma quell'ostile non ce lo vedo tanto..bellissima e bravissimo come sempre..bacio,
strange

il 05/03/2005 alle 19:49

Beh, un poco bigrafica è, forse è un poco la spiegazione del perchè scrivo, del genere scrittura come ricerca, e un poco ricerca della ragione della scrittura stessa, nelle ceneri delle mie azioni ritrovo la vita, per essere precisi la cerco, un bacione, fallen.

il 06/03/2005 alle 13:31