continuano i tuoi sapori di frutta e agrumi a dissetare il palato di parole
:-)
In effetti nemmeno io, e, a dirla tutta, nemmeno mi pongo il problema: nel senso che scrivo quello mi viene dato e concesso, in questo caso da due bicchierini di assenzio ( e già, pare sia tornato di moda, tra noi poeti maledetti prede di spasmi psichotici - a dirla tutta non so dove andrò a parare già adesso, mentre scrivo questa risposta al tuo commento). Vado per immagini, in questo caso dettate dallo zucchero caramellato.
Le critiche fanno bene - dio, quanto sono magnanimo - in qualsiasi caso.
Per quel che concerne l'inclusione nella poesia sperimentale: beh, non ho afferrato il concetto che sta dietro ciascuna delle categorie indicate, per cui procedo alla cazzo di cane, per usare un francescimo.
Spero d'essere stato esausto ;-)
A dire il vero oggi mi fa male la pancia, forse mi sono dissetato troppo ieri sera ;-)
Salutamu