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Pubblicata il 12/03/2002
No,
non è spettacolo per i tuoi occhi, questo,
mia esangue regina del cielo...
Ho cavalcato fra i morti per venirti a cercare,
ma ora lo sguardo si leva dal fumo della battaglia
e ti parla velato d'assenza,
ora la mia spada riposa
sazia di giovani vite...
Tu che raccogli spiriti inquieti,
che ti aggiri eterea e commossa fra le rovine dell'uomo...
E' il tuo tesoro che voglio...
Il tuo sacro silenzio
che dischiude le vie dell'infinito,
che ricopre di cenere il fuoco del mio orgoglio,
che ricorda ancora certi sogni ingenui...
Perchè la morte oggi ha giocato col mio destino
e mi ha donato, crudele, un altro giorno da sopravvissuto...
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Grazie per il tuo apprezzamento!
Ciao!
Fabrizio

il 14/03/2002 alle 23:31

...è quasi magica!

il 17/06/2002 alle 22:35
fax

Che complimento!! Grazie!
In effetti questa poesia parla proprio di una magia, quella magia che ci conquista con i suoi silenzi profondi, che ci riscatta e ci salva con la forza dei nostri piccoli grandi sogni, specie quando ci sembra di sopravvivere a noi stessi, di vederci soli e sfiniti nel campo di battaglia delle nostre illusioni sconfitte...
Ciao
Fabrizio

il 18/06/2002 alle 00:56