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E' lunga l'onda del destino
sulla corda di una viola,
giocata dall'arco teso
dell'intuire meraviglia
nello spazio d'una vita,
e suggerire il divenire
nel fingere le scelte.
La voce è tenero conforto
come latte d'amoroso seno
a sedar paure del domani,
dipingendo fuochi d'Austria
su frange di morbidi tappeti,
dove si modula la storia
e la vita indossa ali d'aquila,
spoglia d'ancore pesanti,
a più estesi orizzonti azzurri.
E' lontano il rumore della pena,
dietro cortine di broccato d'oro,
abbaia canea bramante sangue.