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Pubblicata il 14/02/2005
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Fasciato stretto il petto
da umori d'assenzio e spine
nel fragore di parole mute,
cade opaco lo sguardo leso
sull'ombra delle cose,
nella luce tremula
di languente fiamma,
che vacilla sulla cera
di ricordi e sogni
o speranze addormentate.

S'atteggia curva,
la piega delle labbra,
nel sorriso ambiguo
d'un fragile tormento,
imperlato da frammenti
di liquide meteore.


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Mi piace tutta queta poesia, dalla pancera d'essenzio alle liquide meteore verdi della stessa sostanza, mi sa di una via lattea all'essenzio e allora altro che sorrisi ambigui.
Co rispetto e ammirazione
Millo

il 14/02/2005 alle 14:17

Grazie per le tue bende intrise di mirra e birra...
Onorato.
Axel

il 14/02/2005 alle 16:40

Grazie del commento, carissima!
Ciao!
Axel

il 15/02/2005 alle 10:09