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Pubblicata il 13/02/2005
Io sono il caduto,
da un cielo nero rinnegato,
non mi preoccupano
i mille morti sconosciuti,
non mi dispero
per i vostri stupidi vestiti,
una notte non è mai buttata,
non mi appassionano
gli alberi cadenti
dei vostri pettegolezzi,
non mi preoccupa il dormire
o viaggiare in dormiveglia
tra le lance incorporee
di mille persi discorsi,
non temo l'amica morte
perchè mille volte
mi ha attraversato,
non vedo il crollare del tempo
ne una bussola di piani,
non mi fraziono l'anima
per la fame di senzazioni,
io la ricostruisco
pezzo per pezzo
con il fuoco
con i cieli
con i sensi
seguendo il percorso
dettato dalla stessa
pura essenza di spirito.
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