Lungo gli avidi lidi alle labbra,
chiara fila la luna un latte e tela
la luce cèrea d’un sorriso inviso
l’aurea d’un ultima lacrima pianta
e dondola sul bordo il dito, l’indice,
sente i sospiri fremènti, i sollievi,
la culla d’onde compagne del cuore
lungo gli angoli angusti alle ciglia
nere le linee rilucono all’ombra
gli schiocchi, i sibili, i figli di frusta
le strade terse di terra ormai rossa
e rantola col cuoio aria di nenia
tende le note, una danza di pioggia,
una doccia d’elettrica schicchera
lungo gli argini aperti alla voglia
viòla chiama la via lavica e cola
la vita avvinta alle pieghe di grida
come fenice tra cenere salva
(A Michael)