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Pubblicata il 09/02/2005
Otto millimetri
è il videoricordo con l’ora e la data di troppi anni fa
dopo il quale è cambiato tutto ed è nato un figlio,
dodici dispari
su ventiquattro sono le ore che leggo al contrario
sul quadrante del Breil quando lei non c’è,
ventotto pollici
è una tv a colori che la gente guarda in bianco e nero
prima di scendere in piazza a bruciare tante bandiere,
uno soltanto
è l’attaccante con il nove sulle spalle che segna
e corre ad esultare con rabbia sotto la curva.

Sei marce
sono quelle che uso per guidare seguendo
una strada di quelle dove spesso mi perdo,
quattro minuti
è la durata di una stupenda canzone che la radio
passa sempre ma non riesco mai a registrare tutta,
due catene
legate ai polsi sono quelle che mi rendono schiavo
del mio castello di rabbia chiuso nel mio specchio.

Venti sigarette
riempiono un pacchetto di Marlboro
che fumo quasi sempre da solo
quando mi sento o voglio esserlo,
due ruote
sono quelle d’una moto rossa
che corre in fuga dalla noia
fotografando il vuoto negli specchietti,
trentatre anni
compiuti a febbraio è l’età d’un sogno
con gli occhi verdi che tutti chiamano Laura
ma nessuno conosce più di me
e adesso
i miei numeri intorno
sono i giorni, mesi e anni
che passo con lei.

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