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Pubblicata il 09/02/2005
Black out

Volavano i neri corvi
divorando la fine plastica
d’un pile iridescente pelliccia
di congelato riccio
ancor dal sangue smosso.
L’impermeabile del cellulare
non blocca l’umidità che
gelida accarezza ciò ch’è
e del sopra e nel dentro,
mentre un pacchetto di biscotti
esplode sotto ruote d’auto
cibo per i passeri smarriti.
Non ci son più le oche protette
nel canale dei rifiuti
a ciel sereno.
Le scatole gommate
esalano l’ultima sigaretta
dalla marmitta accaldata.
Mi rifugio nel blu accappatoio
coprendomi testa e occhi
con il cappuccio ed ascolto
ciò che non vedo, mentre
amplifico le mie percezioni.
Il grillo dorme…io non so’
se questo è sonno
o sogno rem
o sogno lucido.
Quanti sordi intorno
urlano il loro silenzio,
che ammutolisce le sirene.
Ieri fu black out
così vidi ciò che non vedo
e la terra era il continuom
d’un cielo senza stelle,
dove anche la luna ospite
in mio garage s’era spenta.
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molto molto bella!! soprattutto i versi
>Quanti sordi intorno
urlano il loro silenzio,
che ammutolisce le sirene.<
e la chiusa..quell'immagine del cielo favolosa..l'inizio invece è spaventosamente delirante e folle ma proprio per questo mi piace un mondo..complimenti!! bacio,
strange

il 09/02/2005 alle 11:04

grazie tuo gradito comm/o. bhe ti sembrerà strano ma qui in centro dove abito sia corvi che cornacchie vivono libere. Poche ma svolazzano tranquille. salutoni dal floppo = flavio

il 09/02/2005 alle 18:48