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Pubblicata il 08/02/2005
C'erano giorni
in cui mi ritiravo sulla spiaggia,
come un paguro fa con la conchiglia.
Sedevo sulla riva,
rabbrividivo a tratti per il mare
e sorridevo ai dispettosi spruzzi
che l'onda mi regalava in pieno viso.

Erano giorni molli,
pieni di sogni ed ozio e di risate.
Niente da fare, niente da pensare,
solo raccoglier doni, sassi e pensieri
abbandonati e soli in riva al mare.

Ma crebbi.
Subito, mi pare.
Persi la coda e con essa pinne e voglia
di fare, dire e sedere in solitaria veglia,
accoccolata ad aspettare il mare.

Gambe veloci mi fuggivan sotto,
come se fosse il vento a comandarle.
Arida terra calpestata invano,
mi allontanai dal mare nel deserto.
E quante gente catturò i miei sguardi!
Quanti sorrisi falsi e la passione
data soltanto in prestito per ore...

Quanto tornai alla riva
del sonnolento mare che attendeva,
sporca di aver vissuto
e ricca dei miei fallaci tentativi,
non più conchiglie ad accoglier l'onda,
non più granelli candidi di spiaggia.

Di tanti coralli
con cui avevo costruito i miei sogni
rimaneva solo
l'urlo spezzato di una vita finita.
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Si legge d'un fiato, questa tua splendida poesia, una progressione magnifica che parte con un atmosfera decisamente soft, per crescere, verso dopo verso, fino a giungere all' esplosione, al grido finale.
Davvero assai bella!
Complimenti a te e bentornata.
Un bacio.
Michele

il 09/02/2005 alle 19:02

...Ho scoperto poco fa questa tua splendida composizione...Emozionante......Ho chiuso gli occhi ed ho visto il tuo viso colpito dai dispettosi spruzzi....Emozionante...Un abbraccio, rom.

il 26/03/2013 alle 09:43

Mi piace questo tuo scoprirmi un po alla volta! Grazie! kris

il 27/03/2013 alle 22:41