Lo custodirò in un cassetto proteggendolo
dall’insostenibile desiderio d’averti
e dalla letizia aspettativa d’incontrarti ancora.
Rimarrò nell’attesa
di una nuova carezza più profumata e soffice di prima
e solo allora il mio cuore tornerà a parlare
regalandoti nuove parentesi,
nuove virgole,
nuovi punti esclamativi,
abbandonando per sempre gli interrogativi.
Lo custodirò nell’antro del tempo
nell’attesa della tua volontà di sorprendermi ancora
lasciando da parte le tue teorie,
affogandoti nelle nostre certezze.
Troppe volte ho già frenato la mia voglia di te
e non è giusto controllare le emozioni incatenandole in gola,
usciranno con la loro veemenza,
non è giusto soffocare la malinconia che nasce dall’amore,
alimenterà una mia lacrima avida di te,
non è giusto cancellare la sofferenza che sorge dall’attesa,
sosterrà altresì il grido ambulante d’un narratore cieco
Affidati a te stessa se a me stesso non t’abbandoni,
io nell’attesa resterò.
Manterrò il mio cuore vivo nel tuo ricordo,
nei nostri abbracci, nelle nostre notti,
nei nostri incontri.