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Pubblicata il 07/03/2002
Bussa,
bussa alla mia porta e t'aprirò con l'abbraccio
di sempre.
Bussa,
bussa alla mia porta e cercami nella luce dei tuoi occhi,
ora spenta ma viva ancora del tuo cuore,
viva d'una
felicità da scovare,
viva d'una speranza d'amore,
viva d'una lontana danza,
viva di due labbra amiche.

Bussa,
bussa alla mia porta e inabissa l'anima tua
nei sentieri a te noti,
per giungere nel celeste mondo di noi.

T'aprirò e t'accompagnerò,
con la gioia di un amante che nulla può far
se non esser complice d'un percorso da seguire.






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Bussa alla mia porta
e prendimi la mano
ti seguirò nel tuo sentiero
là dove si compie il destino

Luigi

il 08/03/2002 alle 01:45

Anche la più celestiale creatura ha il suo momento di dolore. E da buon amante quello che posso fare, oltre a lasciarle il mio inchiostro,
è quello di attendere che il suo volto ritrovi
nuova e più intensa serenità.

Marco

il 08/03/2002 alle 09:12