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Pubblicata il 21/01/2005
.Buchi nelle braccia

che tieni a penzoloni,

irresponsabili fughe

da ogni situazione;

....e come misera cosa

ti han raccolto e

portato via.....

solo il lamento

dell'autombulanza

accompagniava

la tua agonia.

Non sò da dove vieni e

neanche chi sei,

ma tu ,

tenero adolescente,

hai riempito d'angoscia

i pensieri miei.
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Mi hai fatto ricordare, con questa tua poesia, una frase di Hemingway:
" Ogni morte di uomo mi diminuisce. Io non mi chiedo mai per chi suona la campana: ogni volta essa suona anche per me"
La sensibilità per i nostri simili, sopratutto per quelli più sventurati, prescinde dalla loro conoscenza.
Davvero un insegnamento molto profondo, quello che traspare da questi tuoi umanissimi versi.
Un caro saluto a te.
Michele

il 21/01/2005 alle 15:20

BELLA E DI ANIMO SENSIBILE.

il 22/01/2005 alle 20:07

Un tema sociale, che investe il mondo giovanile .quanta malinconia , per questi giovani indifesi e deboli. che cadono per superficialità e mancanza di una famiglia presa per altri problemi.. Brava la mia Gabriela. Con affetto. Dora.

il 26/01/2016 alle 17:57