Dopo che traversavo
i fiumi miei feriti
le acque delle secche
aprivano gli spazi
a confusioni tali
da concepire ancora
nel frutto dei ricordi
i piccoli pensieri
di nascite lasciate
a un passo dalla fine.
Per altre piccole cose
lasciate in sepoltura
di occhi mai aperti
a riguardare il cielo
mi ricordavo io
di essere frontiera
verso il passaggio
ad ovest di popoli spauriti
in cerca di certezze
nel mare delle corse
a spazi più umani.