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Branco di elefanti blu
a tuonare margherite
tra gli eventi in gabbia,
nell'accendere eresie
e onde radio di pensieri
di fragile architettura,
nel giardino della mente
nuda sotto un sole lunare.

Frammenti di serpenti
nei commenti evanescenti
a sillabare singhiozzi di vocali,
nel tempio esilarante
di retoriche nebbiose,
sciolte in acido di labbra,
fra porcellane d'edera
e pizzi d'orchidea.

Sospeso il seno della luna
esca morbida in cielo nero
di sussulti tra fibre d'ego
imporpora l'essenza cruda,
nel presagio di cruna d'ago
al paradiso concavo di brace
dove si perde l'identità
in una pozza d'acquamarina.