PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 10/01/2005
Avevi cinque anni
nel campo profughi
sotto Betlemme.
Il tuo nome era Ayat,
la tua casa era la strada,
l'estate era la polvere
e l’inverno, solo fango.
Mai e poi mai
che un'onda del mare
accarezzasse il tuo cuore.
Solo e sempre, correre,
scappare via dalla paura
per quelle nere divise.
Non capivi e tremavi.
E negl'occhi il terrore
che solo un gesto strano
provocasse ira o punizioni.
Crescendo diventasti rabbia,
odio, poi… vendetta.
E in un giorno di pioggia
hai decretato la tua sorte
con l’esplosivo hai reciso
l’Innocenza non goduta
uccidendo in Israele
Innocenza sconosciuta.
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purtroppo questo è lo "status" di molti giovani (bambini) che sonno arruolati a fare le guerre dei grandi. Quei grandi che poi piangono i loro figli perchè sono morti per colpa "degli altri"
brava hai sensibilizzato un problema difficile e odioso, di guerra senza pace, di false religioni e molti interessi!

il 10/01/2005 alle 16:28

Violenza chiama violenza, purtroppo, in una spirale perversa che la cattiva volontà e la cattiva coscienza degli uomini, o per lo meno di certi uomini, impedisce di spezzare.
Poesia molto bella, di grande spessore e di profonda sensibilità.
Un abbraccio a te.
Michele

il 10/01/2005 alle 16:31

Importante, deciso stigma di una situazione grave, amara.
S'intravede la madre!
Eh sì, perchè la Poesia non è soltando d'amore.
Grazie a Dio!
P.S.: era inutile, ma anch'io ho voluto aggiungere le mie cinque stelline

il 11/01/2005 alle 13:54

Purtroppo i bambini che subiscono violenze con molte probabiltà saranno adulti violenti...grazie per la tua sensibilità. Un saluto, Ileana

il 11/01/2005 alle 19:10

Carissimo Michele, ho tentato di vedere dall'altra parte e ho visto bambini che subiscono violenze e soprusi e diventano adulti con tanto odio in corpo
capaci perfino di farsi esplodere pur di vendicare
le ingiustizie subite....Un caro saluto. Ileana

il 11/01/2005 alle 19:16

Ancor più grave e amara quando a farne le spese sono i bambini, quindi il nostro futuro. Violenza sui bambini, niente pace, niente futuro...è un circolo
da cui non si esce se non impariamo il rispetto dell'altro. Ciao Ulisse, un abbraccio. Ileana

il 11/01/2005 alle 19:24