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Utente eliminato
Pubblicata il 09/01/2005

E’ piatto l’orizzonte, teso,
del pensiero – mio – ricaduto
indietro, di giorni e giorni, ieri
solo.
Che donna sono?


Se ogni tuono di grida, ogni lampo
scoperto di sguardo, trapassa,
scuote, questo passo che sbatte,
a comando, nel petto che offro,
un tempo, un cuore scalzo
dal riparo.
Sono terra che trema?
Se il sangue di un Uomo, Uno,
ad ogni tiro di luna, una donna,
sale e poi scende, come marèa,
avvolgendo ogni falda, ogni lembo
di pelle di terra.
Sono un’ape operaia?
Se certe parole, àride, pungono,
come api regine e, la corteccia,
la mente operosa, modellano,
in celle ubbidienti, incerate,
di umile miele.


Che donna sono?


(A Michael)
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che donna sei?
semplicemente donna, e non è poco!

il 10/01/2005 alle 17:38