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Pubblicata il 05/01/2005
La fotografia

Tempo questo che trascorre
L’ieri, inesorabilmente cancellato,
tra le dita una foto, ecco chi mi fa sognare di lei
quello che il mio essere proietta nel suo spazio
aurea sconosciuta e sensuale
ecco quegli occhi celati da scuri occhiali di circostanza,
spalle mento capelli ogni fibra
così lontana inarrivabile
antimateria di questa mia stagione
ecco le mani le gambe i fianchi
ecco la sua vita, seduta a gambe accavallate
ad essere compiuta altrove, come deve essere,
eppure eccola qui per me in questo scampolo all’incanto
impigliato nel volere portarmi e portare
a se stessa brividi coscienti di volontà di appartenerci
femminile stupenda accettazione esortazione
quel suo compiacermi compiacendosi
di questo legame inopportuno e inadeguato
eppure totale come solo dentro la solitudine dell'anima può essere,
ecco quelle mani e quel collo sfiorato
profumo e brividi e che mai è stato più inarrivato,
ecco il seno il grembo e tutto quello che ruvidamente e azzardatamente
ho pronunciato di mille parole
profondamente perdutamente,circoscritto in questa immagine
muto ricorso, a perpetuare la mia necessità
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la tua penna come il animo immagino, non tradisce....condivo il commento della cara gail, ma come si potrebbe non esaltare la donna ed il suo mondo interiore, una presenza che da tanto, troppo, e spesso poco riceve...ti abbraccio sergio, andrea

il 19/01/2015 alle 15:43

Che cosa in realtà viene fermato in questi versi, Gail , ed anche Andrea, la donna? si, ad una prima lettura è di lei che parla, ma più in là, appena sotto le foglie di un autunno delle percezioni temuto ma immanentemente constatato c'e' anche, c'è la catarsi in cui la donna da soggetto oggetto diviene strumento di un comprendere profondo e doloroso. sergio

il 26/01/2015 alle 05:52

I pensieri e i desideri sono celati dagli occhi che all'improvviso parlano per noi con una luce che esalta l'oggetto dei propri sentimenti. La donna gravita in noi come elemento complementare che restituisce senso compiuto alle azioni,soprattutto, di chi sa considerarla nella complessità del suo sentire. Un'indagine esemplare, Sergio. Buona giornata.

il 26/01/2015 alle 09:06