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Pubblicata il 04/01/2005
“Il poeta bacia la cantatrice
il loro Amore li pervade
e per sempre si appartengono”





sogno prati verdi, dove gli animali amoreggiano intorno ad un fiume. mi ritrovo all'ombra di un cedro, disteso con te sul mio petto...il vento sussurra parole d'amore, ed io mi trasformo in Paride e tu nella divina Venere.....giubila Febo sul suo carro dorato, le Pleiadi sono in movimento ed Ulisse è prossimo ad Itaca. Esulta giovenca, o mia sposa, o desiderata dal mio cuore, il mio spirito è un cavallo che rampa, Marte è un legaccio sul braccio destro e Zeus corona la fronte per donarti l’Olimpo; o tu beata, che sei la figlia dell’Amore, spunti come le rose tra l’erbe del campo, la tua è la bellezza delle meraviglie. O Amore, accompagna le mie rime, sostieni il vento a poppa della mia barca in alto mare; sono un povero amante, un giovane di spirito, fai come per tempo facesti ai miei predecessori! Vieni a me Amore! Perché caccio la Cerva della foresta e bevo dal Ruscello nascosto nella sua valle. Gli dei mi sono propizi in questo viaggio, Prometeo prese il fuoco e lo diede all’umanità, ed ora invoco le sue gesta eroiche per riempire di patos il mio ardire d’amante. Ti amo o mia dolcissima fragranza dal nome Kristine, il tuo profumo è inebriante come il vino di rosa e gelsomino, la tua voce è come l’incenso di mirra, lascia benessere in ogni cosa in cui posa lo sguardo, che gli dei siano con te, e ti diano l’Olimpo come eredità del mio amore.



Pensai: “mi lascerò andare!”
e mi hai tenuto al sicuro
tra le tue morbide braccia,
il tuo corpo sembra seta
le sue delizie mosto maturo.

Mi hai dato un bacio,
l’emblema dell’Amore,
o fiore di rarità e bellezza,
amor che l’anima mia ama:
“sono per te come il Nilo
che sfocia nel mar Rosso,
ti adornerò delle preziosità,
farò di te una dea in terra,
come Paride fece con Elena,
per Zeus e Suo figlio Apollo,
nel tempio di Venere ti amo
e conquisto la foresta di Artemide
per donarti le meraviglie della natura.

O dolcissima, ti riempio di ricchezze,
la mia fortezza è laccata d’oro
e poggia su basi di marmo, tutto
quello che vi contiene è tuo,
tuo è il mio regno, e mia è la gioia
di donartela. La porpora di Tiro
riveste l’edera che adorna le tue labbra,
l’oro dono volentieri, le proprietà pure
pur di mostrarti l’amore mio folle.

Febo, frena le sue tigri,
esse sono ammaestrate da Amore,
i leoni girano quieti nel campo
dove risiede Apollo, loro sono
le sue guardie quando Aurora giunge.

L’amore è una freccia che colpisce
La preda lasciandola in vita, preda
E cacciatore, in amore si scambiano,
l’uno diventa l’altra e viceversa, niente
esiste in natura che sia meraviglioso
come l’amore, che è guisa in fortezza
di fronte al mare. Nettuno, signore
delle profondità, comanda le schiere
dei delfini e delle sirene, sua è l’anima
dell’Olimpo, vede con gli occhi del Cielo.

O Paride, quale fu il destino che ti fece
Pastore? Tu figlio di Zeus e nemico
Di Agamennone, superasti le avversità
Come il forte Ercole, amasti Elena,
e per amore combattesti Atene,
spelonca della tana della Medusa.

Le Sirene di rodi, invocarono Ulisse,
ma egli resistette godendo lo stesso
dell’amore che agli uomini era negato.
Circe trasformò maiali in uomini per lui,
il Titano venne accecato dalla sua astuzia:

“chi sei?” ed egli rispose: “nessuno”
quale altro uomo avrebbe potuto
piegare l’Arco di Cupido lasciato
a Penelope per il suo ritorno?

Come Perseo ti traggo dall’angustio
scoglio che lega Andromeda
in preda a Poseidone; o dea,
o mia gemella, o luna di giorno,
la tua luce è quella di Penelope,
mentre aspetta amorosa e fedele
il suo prode lontano dalla patria.

La dea mi sorride mentre scrivo
Di te, della tua bellezza, dei nostri
Amori antichi, vissuti in ogni epoca,
nobili in ogni civiltà, siamo
faraoni, viviamo nell’Olimpo, quando
il principe di Persia cavalca la sera
la sua stella diletta lo guida nel deserto.
Romeo canta nel cortile e Giulietta
lo ascolta guardando la luna piena:

Amore, dolce virgulto di Venere
sei la quercia che ripara gli animali
dal caldo sole e tocchi coi tuoi rami
il cielo stellato del mio giovane cuore.

In amore a Kristine.
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Sono sconvolta e senza parole,
mi fischia solo l’orecchio sinistro.
Ripeto e ripeto, forse sei l’unico
vero Amore che conosco. Amo
profondamente i mondi che delineano
il tuo cuore quando scrivi. Niente
di questo mondo ho desiderato
più segretamente, che essere
descritta nei tuoi canti: intrecciata
nel destino degli dei, come
nel più prezioso Kashan Mohtascem
persiano. E il mio cuor non riesce
a ringraziarti, ma solo risponderti
con altri canti d’amore*
Cielo Benedica Sirò…


Kristine Buttner

il 07/01/2005 alle 12:06

l' ho letta fino all'ultima parola ,la mia cultura è ...scuole elementare ma...ma capisco che hai scritto un poema dove l'amore viene esaltato in tanti episodi.....

il 05/10/2019 alle 13:55