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Pubblicata il 03/01/2005
Brina

Ragnatele incastonate di luci
Tra steli di stoppie induriti
Gioco di spago steso tra dita nodose
Un velo di zucchero rappreso su campi di germogli
incerti nel loro inesorabile divenire

Il vento non riesce a scogliere questo incantesimo
Ed anche il tempo si solidifica in cristalli
accesi da silenziosi strali di rossa, liquida luce

fiammeggiante basso ad est e fatica a sollevarsi
dall’orizzonte viscoso di brume il sole gigante
irretito da sparute stelle, bersagliato da scie di jet
comete algide che impertinenti, alte, lo deridono.

Corvi in lugubri livree, tristi banditori dell’inverno
Strisciano il cielo di sfavillante ametista
Gelo che fa trattenere il fiato allo stagno
ad esili zampe palmate sbigottite ed arruffate
Che montano la guardia al reame d’immobile candore
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un quadro vivo di sensazioni e d'immagini invernali nello sguardo attento ad ogni rilievo del cuore. Bella.


ciao e buon anno

Valter

il 03/01/2005 alle 14:41

Grazie Valter, di esserti fatto condurre tra i cristalli di ghiaccio...
Auguri anche a te
Sergio

il 04/01/2005 alle 18:35

E' una sottile sensazione sapere che lo fai ogni volta che torni, grazie.
Auguri anche a te
Sergio

il 04/01/2005 alle 18:36