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Pubblicata il 01/01/2005
Io mi chiamo io
e non col nome tuo
e ad apprezzata tua schiettezza
io sì rispondo
che a ben pensare
se vuoi con me rimare
il cielo di Roma Eterna
andiamo ad ammirare:
perchè con cruda verità or'io t'informo
che al primo vento io non m'involo
di buchi di pensiero non sono il tappo
di briciole di uomo non lambisco le labbra mie di fuoco:
a te, gabbiano libero, che al mare conivolgente aneli
ma al lago quieto poi ti posi,
chissà se mai destino ti donerà
la forza di guardare cosa dietro al mio ondeggiare si celi.
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