PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 28/12/2004
O tu sommo poeta,
tu pure,
perfido bugiardo,
ci sovvertisti il pasto d'Ugolino,
chè i figli invero
fecero banchetto.
E il tuo simìle agreste,
mito filiale s'invento' d'Enea
che Anchise a Troia fu abbandonato.

I figli i figli
barbari voraci
come locuste alate
calano sui padri.

Che nascano in palazzi paludati
od in capanne e grotte malandate
a lor sempr'affamati
sangue e sudor di fuco
mischian le madri al latte.

Fu Paride l'imbelle
che rovino' sul re,
fu Edipo che lo scettro
rubo'da man paterna:
ben fan le serpi,
per istinto avvezze,
a subito fuggir la prole!

Sperano i patrigni,
per vendetta scelta,
e non perche'
tempo l'immortali,
che i loro figli ignari
perpetuino genìa.

Ma s'Ettore s'accascia,
al non creduto nume,
dal cuor del padre un crèdo,
una preghiera sale:
oddio fà che non sia!
Oddio che il sangue mio
sol bagni immota terra!


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In realtà trovo questa poesia di un'ironia sottile e sovvertitrice di molti luoghi comuni della " mitologia " poetica e credo che in questa ottica sia assolutamente indovinata la scelta di utilizzare un linguaggio volutamente retorico per rendere al meglio questa sorta di " antistoria " della poesia.
Superfluo aggiungere che mi è piaciuta moltissimo!
Un salutone e complimenti.
Michele

il 28/12/2004 alle 16:36

grazie bos,il piacere e' mio.ciao

il 28/12/2004 alle 19:18

grazie michele,come al solito...bersaglio centrato.
La Retorica precede la dialettica:e' l'arte della parola parlata,di colui che irretisce,ammalia confonde e vince l'ascoltatore.Oggi il significato corrente e' dispregiativo....ma mi e' piaciuto cimentarmi in questo paradosso.Sono contento che ti sia piaciuto questo mio esercizio dissacratorio(ma non tanto). ....un salutone

il 28/12/2004 alle 19:41

I poeti brutte creature o, invece, caro lupus, stilisti della parola abusata e ripetuta e retoricizzata(scusami l'orrendo termine, offesa alla lingua italiana)? Io penso che tu abbia centrato il vero senso di un difetto dei poeti. Viviamo d'illusioni, di un banchetto sovvertito e di "mito filiale s'inventò d'Enea". Bella l'ironia e, soprattutto, in stile neoclassicheggiante ci ricordi alla fine un pezzo della nostra cultura poetica. Ahimè qualcuno ancora canta...come tanti poeti perfidi bugiardi. Ma tu no! caro amico Lupacchioto. Serafico

il 28/12/2004 alle 21:36

carissimo!..sempre puntuale.Grazie per sentirmi amico...e' un bel regalo che mi fai(e questa non e'Retorica).Il tuo regalo e' ricambiato.
E grazie anche per ritenermi sincero!!!!Complimento supremo ,che ti estendo e allargo ai nostri amici comuni:altam,any,don,luna,elf,trigorin,pat,nat(tanto per citarne qualcuno).
Come al solito hai centrato l'arcano di"Retorica",ma a te posso confidarlo:sono rimasto incerto sul titolo...avrei voluto mettere questo:"Retorica?".
Che ne pensi?ciao caro amico

il 28/12/2004 alle 22:39

cara nat,la tua interpretazione...e' folgorante!
Grazie. Che gioia trovare qualcuno di cosi' profondo comune sentire!Ti abbraccio e ti auguro buon anno.Buon anno anche per noi poveri miscredenti!!!!che rispettando ogni pensiero,credono nella loro evidenza!!!!

il 29/12/2004 alle 09:25

O guido!Dovesse mai accadere....saresti il Primo invitato!Obbligato a venire.
Per ora...e' gia'somma gioia essere da te letto.
Grazie,massimo

il 29/12/2004 alle 16:02